"BURATTINI
IMPERTINENTI" è una mostra temporanea dedicata alla collezione
di marionette e burattini posseduta dal Museo Civico Polironiano di
San Benedetto Po (MN), costituita da oltre 800 pezzi tra marionette,
burattini, scenari, teste, suddivisi in due fondi - Besutti e
Zaffardi - che prendono il nome dalle famiglie di burattinai che li
hanno animati, raccolti e conservati fino all'acquisizione da parte
del museo a metà degli anni '90.
In attesa di trovare una collocazione definitiva all'interno del percorso espositivo la Direzione del museo ha voluto rendere così omaggio al mondo del teatro popolare e di strada che tante generazioni di bambini - ma non solo - ha affascinato, incantato, divertito.
Le
marionette ed i burattini hanno quindi occupato gli spazi museali
andando ad interagire con l'allestimento delle diverse sale, ora
sposando la logica dell'esposizione, ora rivisitandola in senso
metaforico, ora disturbandola in modo impertinente.
In
ogni stanza essi sono disposti per suggerire un tema che il
visitatore è chiamato trasformare in un racconto, il suo racconto. E
in ogni stanza un burattino è chiamato a rompere l'equilibrio, a
fermare la narrazione, a creare un imprevedibile imprevisto, ad
evidenziare una dissonanza. In ogni stanza c'è quello che abbiamo
chiamato ELFO ovvero l'"Elemento Fuori dall'Ordinario", se di
ordinario nel mondo dei burattini possiamo parlare …
UN
AIUTO CONTRO L'IMPERTINENZA
Nel
primo corridoio a destra troviamo così Sandrone e Pulonia nella sala
del lavoro della terra a sottolineare le loro origini contadine (i
personaggi furono inventati da Luigi Campogalliani nel 1798-99);
nella stanza che ricorda il lavoro nella stalla altre figure di
contadini; nella sala del latte santi e diavoli hanno preso il posto
della formella devozionale di San Lucio, protettore dei caciai, andaa
distrutta durante il sima del maggio 2012; nella sala dedicata al
maiale Gioppino e margì, maschere della tradizione bergamasca
caratterizzati dai tre gozzi, spuntano da pentola e paiolo a
ricordare la fame atavica del popolo.
E
nella stanza di fronte le differenze nella società rurale trovano un
parallelismo nel mondo dei burattini: a terra i Signori, tra cui
riconosciamo Pantalone e Balanzone, guardano con indifferenza i
personaggi della tradizione popolare – Arlecchino, Brighella,
Gioppino, Fagiolino, Sanapino, Sandrone – che salutano dal carro di
San Martino.
Svoltando
nel secondo corridoio a destra nella sala dedicata al fiume Po
trovano spazio marionette e burattini dai tratti esotici,
appartenenti a mondi lontani da sempre teatro delle avventure più
misteriose e mirabolanti: l'Africa Nera, l'India, l'Estremo Oriente,
l'America Latina, il Mondo Arabo. E poi nella stanza successiva
l'omaggio a Matilde di Canossa così legata alla storia del monastero
di Polirone. Sul lato opposto nella sala dei lavori alcuni ferri del
mestiere ci ricordano i grandi artisti che davano voce, corpo e anima
alle teste di legno: i burattinai.
E
poi la stanza delle quattro filatrici, la scuola dei vecchi
brontoloni, per concludere nella stanza dedicata all'infanzia con gli
animali fantastici mostruosi che hanno accompagnato i nostri giochi e
i nostri sogni di bambini.
Ma
non si era detto che c'era un Elfo in ogni stanza??
Tocca al
visitatore scoprire chi è e dove si nasconde ...
Il Museo Civico Polironiano è aperto dal martedì alla domenica dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 14.30 alle 17.30. Per maggiori info: IAT San Benedetto Po Tel. 0376623036 iat@oltrepomantovano.eu
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